Auditorium Isernia

Concorsi - MEIS

SCHEDA DI PROGETTO: Nuova Scuola Media Bellavitis

Luogo: Isernia – Italia

Architetti: Francesco Valente, Carola Vannini Architecture, Roberto Patriarca, Remo Baragatti, Efisio Corongiu, Riccardo Armezzani, Giampaolo Perugini, Roberto Zompì, Paola Frontoni

Anno di progettazione: 2005

Per una serie di circostanze determinate dalla particolare storia urbanistica di Isernia, il sito attuale del vecchio Campo Sportivo si trova al limite nord-orientale rispetto all’antico nucleo storico originario, in un luogo che domina la valle del Carpino, dove da qualche decennio è stato trovato uno degli insediamenti umani più antichi d’Europa.
L’Amministrazione Comunale di Isernia, consapevole di queste circostanze, ha voluto indicare come base della scelta progettuale proprio l’aspetto simbolico.
E poiché architettura è prima di tutto sintesi, la proposta progettuale del nuovo auditorium, meglio illustrata nei grafici e nelle relazioni tecniche, si regge su due aspetti peculiari del territorio isernino e della forma urbana dell’Isernia antica. E’ noto che l’organizzazione sannitica, nella fase pre-romana, si reggeva sulla necessità di un controllo dell’intero territorio mediante una serie di postazioni megalitiche che avevano il carattere della difesa, ma anche della reciproca visibilità. Non è pertanto casuale la scelta di un’architettura a volumi compatti che nella sostanza si riconducono alla struttura dei megaliti in forma “quasi-quadrata” della cinta urbana di Isernia e alla composizione ciclopica delle cinte murarie sannitiche che fanno da corona al territorio isernino. La forma compatta, assolutamente individuabile nel contesto disarticolato della moderna edilizia, a simiglianza delle rocche sannitiche, simbolicamente vuole rappresentare il tentativo di ricondurre all’iniziativa culturale di grande livello, quale è l’Auditorium (che peraltro contiene funzioni aggiunte variamente articolate) il compito di porre le basi per la rinascita culturale non solo della città, ma del territorio policentrico di cui Isernia è riferimento amministrativo. Lo sguardo al passato inteso come fondamento dell’evolversi delle civiltà, si concretizza con l’esaltazione del rapporto visivo che da casuale diviene scelta progettuale. La realizzazione della grande vetrata non significa simbolicamente solo un tentativo di trasgressione rispetto alla geometrica ortogonalità delle volumetrie, ma anche una precisa volontà di dirigere la grande visione prospettica nello scenario naturale della valle del Carpino dove un’altro obelisco della cultura architettonica territoriale è costituita dal museo del Paleolitico. La grande vetrata costituisce praticamente la fine di un percorso espositivo che si conclude volutamente con la visione dell’inizio della storia del territorio con un rimando che non è solo culturalmente significativo ma anche visivamente esaltante.I suggerimenti storici si sono tradotti anche nella razionalità dell’organizzazione degli spazi interni. Il grande portale che sembra costituire l’elemento caratterizzante per sollecitare l’individuazione dell’ingresso alla sala dell’Auditorium, in realtà è l’esaltazione formale delle postierle trilitiche, ampiamente documentate nell’archeologia sannitica, che costituivano l’accesso ai sistemi difensivi e rappresentavano il vero filtro, soprattutto sul piano funzionale, tra il “fuori” ed il “dentro. Ma ancora più decisivo nella definizione del mutuo rapporto tra i volumi interni al complesso è stato il riferimento alla particolare conformazione del Centro Antico di Isernia che, notoriamente si regge su una struttura cardo-decumanica articolata su un solo decumano ed una sequenza di cardi trasversali.
L’Aesernia romana del III secolo prima di Cristo è città di crinale e un solo decumano per oltre duemila anni ha costituito l’elemento fondante di tutte le successive trasformazioni urbanistiche. Questo carattere dell’antica Aesernia si è voluto richiamare nella proposizione di un asse centrale che nello stesso tempo funge da separatore ma anche di unificatore dei vari servizi che nella complessa articolazione dell’Auditorium verranno ospitati. Unificazione e separazione esaltata dalla serie di passerelle a livello superiore che si richiamano ai “passetti” e ai “supportici” che sono la caratteristica della struttura urbana della vecchia città. Il tutto per esaltare i rapporti visivi e funzionali nei momenti di grande o modesta frequentazione dell’Auditorium, con un forte richiamo all’idea di piazza nel suo complesso, ma anche di recupero dei rapporti di vicinato nella creazione di scorci e di rapporti tra loghi posizionati a diversi livelli. In altri termini tutto il complesso, pur essendo costituito da elementi di architettura assolutamente moderni, diviene di fatto il LUOGO DELLA MEMORIA STORICA DELLA CITTA’ DI ISERNIA E DEL SUO TERRITORIO
Un auditorium come punto di riferimento per la ricucitura del sistema urbano di Isernia mediante architetture bioclimatiche.Come è nell’ordine naturale delle cose, nella strutturazione del bando per il concorso si ritrovano suggerimenti che necessariamente devono essere tenuti in considerazione nella elaborazione della proposta progettuale.
L’idea progettuale, come si potrà vedere dagli allegati grafici, non esaurisce il percorso progettuale necessario per una riqualificazione urbana complessiva. D’altra parte non era nella richiesta dell’Amministrazione l’elaborazione di un piano urbano generale.
Tuttavia di questa necessità si è tenuto conto nell’espletamento dell’ipotesi progettuale che si regge su un principio che si ricollega alle metodologie di pianificazione urbanistica che fanno parte della storia urbana italiana.
Principi che si rifanno concettualmente alla pianificazione rinascimentale romana e che, nella sostanza, sono divenuti gli elementi di pianificazione delle moderne città.
In maniera sintetica il bando ha voluto che si esaltassero anche i rapporti visivi tra l’Auditorium e il museo del Paleolitico.
Nella pratica questo suggerimento corrisponde ad una idea di ricucitura urbana fondata sulla necessità di costituire nell’ambito urbano elementi di grande rilevanza architettonica e funzionale (collegati visivamente tra loro) i quali, a loro volta, abbiano la capacità di valorizzare e riqualificare anche quelle parti della città che conseguentemente, proprio per la presenza di architetture qualificate, facciano accrescere anche il valore economico del costruito.
L’Auditorium in questo contesto potrà diventare un punto fisico reale, come gli obelischi della Roma rinascimentale, di una serie di aree che nel tempo costituiranno un punto di arrivo non solo prospettico ed architettonico, ma contemporaneamente un punto di partenza per un altro punto fisico del territorio urbano. Gli assi di collegamento di questi poli, studiati in funzione delle realtà costruttive che, nel bene e nel male, comunque si sono determinate, costituiranno la base della riqualificazione e dello sviluppo della città futura.
In questo contesto una particolare importanza sarà costituita dalla scelta progettuale finalizzata non solo ad ottenere risultati funzionali ed esteticamente gradevoli, ma anche all’ottenimento di vantaggi economici e di vivibilità mediante l’utilizzazione di soluzioni bioclimatiche.
L’auditorium, come si potrà ricavare più agevolmente dalla parte tecnica del progetto, è interamente legato ad una scelta progettuale effettuata in termini di risparmio energetico mediante l’applicazione di sistemi bioclimatici.
Tale scelta deriva dalla considerazione che sono proprio le strutture dalle grandi superfici, in una situazione climatica di grande vantaggio per la qualità dell’ambiente e per la quantità della luce, a suggerire soluzioni che, con costi limitati, possano offrire vantaggi fino ad oggi poco o niente sfruttati.