Centro per l’Impiego – Comune di Grosseto

Edifici Pubblici - Centro per l’Impiego – Comune di Grosseto

Comune: Comune di Grosseto
Titolo: Centro per l’Impiego della Provincia di Grosseto
Incarico: Progettazione preliminare, definitiva, esecutiva e direzione lavoriAnno di progettazione: 2004-2007
Committente: Amministrazione provinciale di Grosseto
Progettista: arch. Roberto Patriarca, ing. Remo Baragatti, arch. Efisio Corongiu
Importo lavori: € 1.800.000

L’intervento progettuale riguarda il nuovo “Centro per l’Impiego” realizzato all’interno della Cittadella dello Studente ed interessa un’area interclusa compresa tra la Casa dello Studente, la parrocchia, la canonica ed il complesso di attrezzature sportive per l’atletica ed altre pratiche sportive. L’area è perfettamente pianeggiante e libera da preesistenze, si presenta quindi di facile edificabilità.
Alberature di alto fusto (pinus pinea, thuja, cedrus…) presenti nel giardino della chiesa e della canonica caratterizzano i confini dell’area e rappresentano l’elemento del paesaggio vegetazionale più significativo nel contesto edificato. Nella immagine sono ben visibili l’area di intervento, il campo per attrezzature sportive, il sistema arboreo presente e parte del tessuto edilizio circostante. Gli ingressi naturali all’area avvengono da Via Scopetari attraverso uno spazio destinato dal Piano Regolatore Generale a piazza con sistemazioni a verde. Relativamente agli aspetti urbanistici l’intervento si colloca in un quadro programmatico definito in cui risultano individuate le volumetrie e l’area del “Centro per l’Impiego”, un parcheggio pubblico nell’area retrostante la chiesa, ed una piazza su Via Giuseppe Scopetari. In particolare l’area di intervento è adiacente allo spazio pubblico affacciato su Via Scopetari. Complessivamente le volumetrie realizzabili sono pari a 3.000 mc. destinati ad accogliere stabilmente circa 25 impiegati, oltre, ovviamente gli utilizzatori saltuari ed occasionali del Centro. L’articolazione degli spazi all’interno del nuovo fabbricato prevede oltre agli uffici in senso stretto, ai disimpegni ed ai servizi, una serie di altri ambienti.
La proposta metodologico – progettuale prevede la realizzazione di un edificio a pianta centrale, sviluppato su due piani. La zona centrale dell’edificio si sviluppa su una altezza di m. 6,50 in modo da consentire la realizzazione di un vuoto architettonico con funzione di “canon de lumiere” e corte interna con ballatoio su cui si affacciano gli spazi destinati agli uffici ed alla formazione e aggiornamento. Adiacente all’ingresso è localizzata la sala riunioni che può essere a sua volta articolata in quattro spazi più piccoli attraverso pareti mobili insonorizzate. La tipologia edilizia proposta fa riferimento all’edificio a blocco. Tale scelta risulta più adatta alle destinazioni funzionali dell’edificio e più omogenea al tessuto edilizio circostante. Sulla base della tipologia scelta sono stati operati alcuni disillineamenti planimetrici e sono state opportunamente direzionate le pareti esterne e gli spazi interni (discontinuità ed interruzione degli allineamenti) per rompere la forma chiusa del blocco e porlo in relazione con l’intorno immediato ed in particolare con gli spazi pubblici ed i punti di accesso al fabbricato. In particolare le facciate di ingresso e l’ingresso stesso presentano orientamenti che mettono in stretta relazione gli spazi interni al fabbricato e gli spazi esterni, inoltre ampie vetrate mettono in relazione diretta la corte interna con il giardino circostante.Analogamente si è operato nella sezione verticale del fabbricato per compenetrare gli spazi del piano terra a diretto contatto con l’esterno e gli spazi localizzati al piano superiore. Nel trattamento delle coperture si propone una operazione di riutilizzazione di materiali e forme tipiche della chiesa adiacente. Complessivamente la scelta dei materiali è avvenuta non solo attraverso una operazione mimetica di riutilizzazione dei materiali più diffusi nel tessuto edilizio di Grosseto, ma anche privilegiando materiali propri della bioarchitettura (o architettura bioecologica), quindi prevalenze di materiali naturali, di materiali riciclabili e di materiali durevoli nel tempo.